Discorso Meloni alla Camera. Dopo la ratifica, con la nomina, dell’esito del voto e il ‘io giuro’ della squadra, per il nuovo governo di centrodestra è tempo di passare all’azione. Prima però occorre verificare i numeri, il sostegno reale su cui potrà contare l’esecutivo. Proprio a tale scopo, questa mattina Giorgia Meloni si è recata nell’aula di Montecitorio per rivolgere domanda di fiducia. Il presidente ha iniziato a parlare alle 11, dopodichè, nel pomeriggio, i gruppi parlamentari dichiareranno le loro intenzioni di voto. Che avrà luogo in serata, forse per le 19.
DISCORSO MELONI ALLA CAMERA: “ROTTO TETTO DI CRISTALLO”
Meloni ha esordito dichiarando di sentire il peso di essere la prima donna a Palazzo Chigi. Ha quindi citato, elogiandole, le altre figure femminili che hanno “rotto il pesante tetto di cristallo sulle nostre teste“: Nilde Jotti, Tina Anselmi, Oriana Fallaci, Samantha Cristoforetti e Rita Levi Montalcini. Poi è entrata nel merito della situazione attuale, che è gravissima: “Siamo in piena tempesta, e l’imbarcazione ha subito pesanti danni. Gli italiani hanno però affidato a noi il compito di effettuare questa difficilissima traversata e di condurre la nave in porto“.
DISCORSO MELONI ALLA CAMERA: “OPPOSIZIONI SAPEVANO CHE SITUAZIONE GRAVE”
Ammette le difficoltà la premier, pur non risparmiando stoccate agli avversari: “Sapevamo ciò che ci aspettava. E lo sapevano anche tutte le altre forze politiche. Soprattutto quelle che hanno governato negli ultimi dieci anni portando a peggiorare tutti i fondamentali macro-economici. Le stesse oggi diranno che hanno le ricette risolutive e imputeranno al nuovo governo, magari con l’aiuto di un’informazione schierata, le difficoltà che l’Italia sta affrontando“. Un “macigno“, così lo definisce, contro il quale ha però deciso di lottare senza tirarsi indietro.
DISCORSO MELONI ALLA CAMERA: “ITALIA RESTA NAVE PIU’ BELLA”
Ed è lei stessa a spiegarne il motivo: “In primis, non siamo abituati a fuggire di fronte alle responsabilità. Ma soprattutto sappiamo che l’Italia, anche se ammaccata, resta la nave più bella del mondo. Un’imbarcazione solida, alla quale, se solo decide di riprendere il viaggio, nessuna meta è preclusa“. “Noi – prosegue quindi in questa metafora marina – siamo qui per ricucire le vele strappate, fissare le assi dello scafo e superare le onde che si infrangono su di noi. La bussola delle nostre convinzioni ci indicherà la rotta verso la meta, con un equipaggio in grado di svolgere al meglio i propri compiti“.
DISCORSO MELONI ALLA CAMERA: “DA DEMOCRAZIA INTERLOQUENTE A DECIDENTE”
Una meta che include tante riforme, con una su tutte: “Bisogna rimuovere quegli ostacoli che non sono endemici come vengono ritenuti. Parlo delle burocrazie, che, in un Italia in cui il governo cambiava ogni 2 anni, sono state rese intoccabili e impermeabili al merito. Siamo dunque convinti che serva una riforma della Costituzione in senso presidenziale, che ridia centralità al popolo, trasformando la democrazia da interloquente a decidente. Restiamo aperti per una soluzione condivisa, ma non rinunceremo al progetto di fronte ad opposizioni pregiudiziali“.