Redazione 29 settembre 2022 11:09
Si è tenuto ieri, 28 settembre, il vertice in prefettura sul problema del dissesto idrogeologico a Itri voluto dall’amministrazione comunale. All’incontro hanno partecipato il prefetto Maurizio Falco, la direttrice regionale dei Lavori pubblici e difesa del sottosuolo della Regione Lazio Wanda D’Ercole, l’ingegner Monacelli della Provincia e il direttore della protezione civile regionale Tulumello. A rappresentare il Comune di Itri c’erano invece la vice sindaca Elena Palazzo, l’assessore Mario Di Mattia e lo staff tecnico.
La situazione sul territorio di Itri, travolta un anno fa da frane e colate di fango, resta ancora molto delicata. Nel corso dei mesi la Regione ha compiuto alcuni specifici studi e ora ha pianificato un sopralluogo per mettere in campo le azioni necessarie a risolvere il problema. Il passaggio successivo sarà passare all’impegno di spesa necessario per avviare un piano di risanamento del territorio. La direttrice D’Ercole, accompagnata dagli esperti del genio civile, procederà al sopralluogo che sarà appunto decisivo per poi procedere alla fase operativa, alla messa in sicurezza della montagna e di tutte le aree a rischio frana. Secondo l’amministrazione dunque, dopo studi e contatti serrati, si è finalmente arrivati a un momento di svolta.
Nella stessa giornata di ieri, al termine del vertice in prefettura, il Comune ha incontrato tutte le decine di famiglie di Itri costrette ad evacuare e ad abbandonare le abitazioni a ogni allerta meteo arancione. La volontà è stata quella di informare i cittadini dei passi compiuti e dei prossimi obiettivi. L’intenzione è quella di costituire un comitato di cittadini per fronteggiare le situazioni di emergenza. “I contatti, gli incontri, i passi fatti durante tutto l’anno – spiega l’amministrazione in una nota – stanno portando finalmente dei risultati che dovranno tradursi nella risoluzione del problema. Se questa crisi sarà superata in tempi brevi sarà merito di chi ci ha creduto e ci ha lavorato e dei cittadini che hanno sopportato enormi sacrifici. Questa amministrazione si è impegnata durante il corso dell’anno per superare lungaggini burocratiche e far sentire la propria voce, a volte anche in maniera decisa, a tutti i livelli. L’ordinanza di sgombro che all’inizio si era palesata come soluzione, avrebbe portato le famiglie fuori casa in maniera definitiva per tutto l’anno e sino alla messa in sicurezza della montagna. Fu il sindaco Agresti – si legge ancora – a voler andare incontro alle esigenze delle famiglie emanando l’ordinanza aperta di sgombro che fa scattare l’evacuazione solo in caso di allerta arancione”.