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Elezioni, maggioranza al centrodestra e Meloni verso Palazzo Chigi. Ecco il programma sanità della coalizione

Tutto come previsto. I risultati delle elezioni politiche del 25 settembre non hanno riservato particolari sorprese: Fratelli d’Italia è il primo partito con il 26,1% dei voti e la coalizione di centrodestra, con più del 44% dei voti, ha ottenuto la maggioranza dei seggi sia alla Camera che al Senato, un risultato che proietta Giorgia Meloni verso Palazzo Chigi. Staccato il centrosinistra: il Pd di Enrico Letta si è fermato al 19% e la coalizione, che comprendeva anche Impegno Civico, + Europa e Verdi-Sinistra Italiana, non è andata oltre il 26,3% dei voti. Bene il MoVimento 5 stelle che ha raccolto il 15,5% dei voti vincendo diversi collegi al Sud, mentre la lista Azione/Italia Viva guidata da Carlo Calenda ha raggiunto il 7,7%.

Il rebus Ministro della Salute

C’è grande attesa per capire chi sarà il prossimo Ministro della Salute e a quale partito della coalizione sarà assegnata la casella di Lungotevere Ripa. Tanti i nomi circolati nelle scorse settimane: da Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana, ad Andrea Costa, attuale Sottosegretario alla Salute, da Luca Coletto, responsabile sanità della Lega, a Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova. In pista anche Giorgio Palù, Presidente di AIFA, e Letizia Moratti, assessore al Welfare di Regione Lombardia.

Il programma sanità del centrodestra

Ma per capire le priorità del centrodestra in materia di sanità bisogna partire innanzitutto dal programma elettorale comune tra le forze della coalizione: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati.

In primis, lo sviluppo della sanità di prossimità e della medicina territoriale, il rafforzamento della medicina predittiva e l’incremento dell’organico di medici e operatori sanitari. Priorità anche all’aggiornamento dei piani pandemici e di emergenza e revisione del Piano sanitario nazionale.

Sulla pandemia le forze di centrodestra si sono impegnate a non porre più in essere misure di restrizioni per fronteggiare il Covid ma piuttosto a promuovere una campagna vaccinale mirata per le popolazioni più a rischio, senza compressione delle libertà individuali.

In cima alla lista anche il ripristino delle prestazioni ordinarie e delle procedure di screening, oltre all’abbattimento dei tempi delle liste di attesa. Un punto qualificante è quello che prevede l’estensione delle prestazioni medico sanitarie esenti da ticket. Infine, il riordino delle scuole di specializzazione dell’area medica e la revisione del Piano oncologico nazionale, chiesto a gran voce dalle associazioni dei pazienti.

Il programma di Fratelli d’Italia

Dove andrà la sanità del futuro lo si può intuire anche dal programma elettorale di Fratelli d’Italia che, essendo il partito maggiormente rappresentato nel prossimo Parlamento, avrà comunque un peso importante. “Una sanità al servizio della persona” è il titolo di questa parte del programma, che tra le novità prevede l’istituzione di una Autorità Garante della Salute, indipendente a livello amministrativo, con poteri ispettivi e di segnalazione alle autorità competenti, a cui ogni cittadino possa rivolgersi per carenze di qualità o mancato accesso ai servizi. Altra indicazione è quella volta alla promozione di una sinergia tra medici di base e sistema ospedaliero del territorio anche attraverso una piattaforma centralizzata e informatica regionale di prenotazione per la diagnostica e l’ospedalizzazione, con la possibilità per i medici di base di effettuare un certo numero di prenotazioni urgenti in ospedale e centri diagnostici.

Tra le idee di Fratelli d’Italia, come ha anticipato ai nostri microfoni il responsabile sanità del partito Marcello Gemmato, anche quella di rivedere la riforma della sanità territoriale contenuta nel DM77 attuativo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: «Le Case di Comunità sono 1350 e sono parametrate all’incirca una ogni 40mila abitanti, non bastano. Dobbiamo invece sfruttare la capillarità di MMG e farmacie che sono ovunque», aveva spiegato Gemmato.

L’idea di tutti i partiti del centrodestra è anche quella di superare il numero chiuso a Medicina, con una riforma che ricalchi il modello francese: un anno o un biennio comune alle facoltà sanitarie e poi una selezione basata sull’andamento dei voti, mandando in pensione il contestato test a quiz.

Altro punto è quello dell’Istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione medica ed economica della pandemia da Covid-19, nonché sulle reazioni avverse da vaccino che, per Gemmato, «servirà ad evitare di commettere in futuro gli stessi errori fatti nella fase emergenziale».

Infine, il programma di Fdi prevede anche il potenziamento della figura dello psicologo scolastico, l’incremento e l’utilizzo del Fondo per la cura dei soggetti con disturbi dello spettro autistico e l’estensione dei Lea alle cure odontoiatriche essenziali.

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