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Buone notizie: nella top 100 delle più grandi aziende di beni di lusso al Mondo stilata da Deloitte il 22% delle aziende è italiano. Si tratta di aziende che hanno generato vendite per 281 miliardi di dollari nel 2019, con una crescita di 15 miliardi di dollari rispetto all’anno precedente. Ancora una volta le aziende italiane presenti nella top 100 sono le più numerose, a riconferma del peso dell’Italia nel settore del lusso.

Il Made in Italy gode ancora di buona salute

Pur essendo la nazione più rappresentata nella classifica, l’Italia realizza solo il 12,4% dei ricavi totali globali. Si guadagna dunque la quarta posizione dopo Francia (28,3%), USA (18,3%) e Svizzera (13,2%) che, in termini di net profit margin, domina la classifica con il 16,2%.

In ogni caso la settima edizione del Global Powers of Luxury Goods, lo studio annuale di Deloitte che valuta e classifica le prime 100 società del settore fashion & luxury a livello globale, parla chiaro. Il Made in Italy gode ancora di buona salute, confermandosi leader nel settore. Delle 22 aziende in graduatoria, circa due terzi operano nel comparto abbigliamento e calzature mentre il resto rientra nella categoria borse ed accessori.

EssilorLuxottica, Prada e Giorgio Armani generano insieme quasi la metà delle vendite realizzate dalle aziende italiane presenti nel ranking.

I migliori player del lusso e le sfide del futuro

Per il terzo anno consecutivo, i migliori player del lusso restano i colossi Lvmh (in testa alla classifica dal 2014) Kering, Estée Lauder e Richemont. Al quinto posto troviamo L’Oréal Luxe, che subentra a Chanel, Unica italiana della top 10 è EssilorLuxottica, in settima posizione.

Complessivamente, Moncler è il brand con la performance migliore registrando il terzo net profit margin più alto della top 100. Anche Ermenegildo Zegna ed Euroitalia hanno registrato una buona crescita delle vendite a doppia cifra. Il 2019 è stato anche l’anno in cui sei dei grandi marchi del lusso italiano sono tornati a registrare una crescita positiva: Giorgio Armani, Otb, Dolce & Gabbana, Ferragamo, Ermenegildo Zegna e Twinset.

Guardando al futuro, la maggiore sfida che le aziende del lusso italiane saranno chiamate ad affrontare nel post-Covid sarà quella di essere pronte a rispondere ai numerosi cambiamenti dimostrando una buona dose di reattività, e attenzione verso modelli di business innovativi, inclusivi e sostenibili.

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