Egr. Direttore,
leggendo la lettera della collega Caterina mi rendo conto che siamo sempre meno consapevoli di essere dei Professionisti Sanitari e che come tali dovremmo iniziare a ragionare, a progettare e a parlare diversamente.
Non si può dopo un rimprovero, seppur ingiustificato, mandare tutto alle ortiche e dire che i Medici sono brutti, orchi e cattivi.
La collega stessa ha detto di aver sbagliato e se un Infermiere non sa eseguire un Elettrocardiogramma (ECG) o non si accorge di aver invertito le derivazioni si deve interrogare su quale professionista è e in quale direzione vuole proseguire il suo essere tale.
E’ facile scappare, è difficile mettersi davanti ad uno specchio e dirsi che si poteva fare meglio e che la colpa non è sempre di chi accusa, ma anche di chi riceve le accuse.
Questo modo di fare e di scrivere ci lede profondamente come professionisti. Purtroppo lei direttore deve dare spazio a tutto e a tutti, ma le consiglio di fare una cernita delle missive che giungono al giornale, perché non sempre va bene essere così democratici.
E’ il mio pensiero, è il pensiero di chi ha almeno il coraggio di firmarsi.
Buon lavoro a tutti.
Ciavarella Giuseppe, Infermiere
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