Ogni istante mentre l’implacabile fluire del tempo prosegue lungo i sentieri attraversando i cieli, le nostre vite s’intrecciano con quelle degli altri similmente ad un incantesimo. Chissà se all’inizio dei tempi ogni cosa sia stata predestinata, come se il venire in contatto con qualcuno che ha condiviso parte importante degli attimi più belli della nostra esistenza sia stato deciso da forze tanto inimmaginabili quanto portentose. Da considerare perfino che nel momento in cui questa persona non possa più farci dono della sua presenza una parte di noi giunga in una nuova dimensione esistenziale con lei. Talune circostanze ci cambiano in modo incontrovertibile quasi a considerare senza indugio un sorriso, prezioso espediente in un giorno triste. Tuttavia possiamo porre rimedio in qualche modo a questo vuoto semplicemente facendo tesoro di tutte quelle volte in cui un evento giocondo seppur fugace sia stato condiviso dunque per sempre custodito in fondo al cuore, quindi conduca al prediletto. Allora una riflessione si pone nel mio animo discreto; vale la pena adirarsi per cose che alla fine non hanno neppure senso? Solo una cosa conta nel giorno seppur più triste, volersi bene incondizionatamente gioire delle piccole cose. Unitamente accanto agli altri la felicità come il tepore giunge in un giorno freddo, un fardello è tanto più pesante quanto lo è il distaccato da coloro che anche solo con una parola riescono a far tornare il sereno. Nasce quasi spontaneo pensare che un dialogo spezzato tanto più un atteggiamento sprezzante di un familiare sia pure un amico per motivi talvolta assurdi, rifletta inconsciamente la richiesta d’aiuto di quest’ultimo. Non è raro difatti osservare condizioni mortificanti per una pura mancanza di dialogo. Allora facciamo la differenza diventiamo mentori della bontà, incoraggiamo il cambiamento cercando di volerci bene tutti insieme ogni giorno se necessario creando dal nulla tale “condicio sine qua non.” Rendiamo tal cosa la ricetta fondamentale per andare oltre gli indugi, scorgendo persino nel pianto dunque trasformando quell’infausta occasione se tale, in un momento di empatia che dischiuda il cuore è possa portare amore e comprensione verso gli altri. Non dobbiamo attendere momenti poco lieti per comprendere quanto siano importanti gli abbracci, apprezziamo lo sguardo fuggevole della persona cui teniamo, un incontro davanti a un caffè. La vita è un dono senza eguali, scartiamo dunque questo regalo come fosse sempre il giorno più importante.

Vincenzo Naturale