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Dopo aver visto insieme i dati sul Made in Italy del Luxury, concentriamoci su un settore forse sottovalutato ma davvero molto importante.

I fatturati del 2019 del settore cosmetico mostrano un settore in crescita. Tuttavia è davvero difficile prevedere la strada percorrerà che percorrerà il Made in Italy in questo settore. Si prospetta un futuro incerto, drammaticamente segnato dalla pandemia in corso. I fatturati 2020 del Made in Italy saranno sicuramente molto diversi e si ipotizzano cali a doppia cifra. Sono tante le aziende del settore che stanno ripensando le proprie strategie di vendita e comunicazione, soprattutto quelle che finora hanno fatto largo affidamento sugli store fisici.

Made in Italy: l’importanza dell’e-commerce

Durante il lockdown il commercio digitale ha sperimentato un portentoso balzo in avanti, registrando una crescita del 40% rispetto all’anno precedente (dati Cosmetica Italia). Le aziende cosmetiche (made in Italy e non) che non vogliono rinunciare al trend di crescita sperimentato, dovranno fortemente investire sul digitale. Sia in termini di comunicazione, sia in termini di vendita. Oggi più che mai si rende necessario fare grossi investimenti nel retail fisico ed online per restare al passo con le esigenze dei consumatori. Le aziende che hanno ripensato ed investito sulle proprie logiche distributive (puntando su esportazioni, digitale e retail) sono cresciute di più. Molto probabilmente questa crescita le accompagnerà anche durante il 2020, nonostante i drammatici effetti del lockdown.

Le top italiane e l’importanza delle esportazioni

Lo studio Pambianco sui fatturati dello scorso anno mostra come le prime 20 aziende abbiano registrato una crescita del +4% con ricavi per oltre 3,71 miliardi di euro. Più della metà delle società prese in esame dallo studio hanno chiuso il 2019 con un aumento di fatturato alcune hanno sperimentato un incremento a doppia cifra (EuroItalia, Sodalis e Diego dalla Palma).

La classifica delle top italiane suggerisce alcune riflessioni: all’aumento del giro d’affari delle aziende contribuisce in maniera sempre più decisiva la percentuale delle esportazioni. A guidare la classifica dei big della bellezza italiana per dimensioni è Kiko, che nel 2019 ha fatturato la bellezza di 588 milioni di euro. Questi risultati ottenuti grazie ad un rapido processo di trasformazione e riorganizzazione volto ad aumentare l’efficacia finanziaria ed operativa aziendale. Il Coronavirus avrà sicuramente un impatto sulle tempistiche, ma non sulla reale realizzazione degli obiettivi futuri grazie all’espansione in nuovi mercati.

Seconda in classifica si conferma EuroItalia con un fatturato 2019 pari a 448 milioni di euro ed una quota export del 94% che vede tra i principali mercati Stati Uniti, Asia, Medio Oriente, Regno Unito, Germania e Russia. L’azienda ha da poco perfezionato l’acquisizione dei marchi Atkinsons e I Coloniali dalla Morris Profumi in liquidazione. Un operazione che gli consentirà di integrare brand dal grande potenziale di sviluppo sui mercati internazionali. Sodalis nel 2019 ha superato i 422 milioni di euro di fatturato e, in questi ultimi 20 anni, ha concluso diverse importanti acquisizioni. Tra queste le ultime in ordine di tempo sono Esi, Deborah, BioNike, Lycia e a marzo 2020 il marchio Natural Honey, numero uno nel mercato body wash in Spagna.

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