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Migranti, in 47 alla deriva col mare mosso. Sea Watch: “La Libia ha detto che non interviene, l'Italia ci aggancia il telefono in faccia” – Il Fatto Quotidiano

L’aereo della ong Sea Watch ha avvistato un’imbarcazione con 47 persone a bordo al largo delle coste libiche. Si tratta di uno scafo sovraffollato, tra onde molto alte, come si può vedere dalle foto pubblicate dalla ong sui social. “Seabird ha avvistato l’imbarcazione in contatto con Alarm phone“, scrivono dalla Sea Watch. Sottolineando come al fianco dell’imbarcazione ci sia “un mercantile che ha ricevuto ordine dal Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma di coordinarsi con la cosiddetta guardia costiera libica“. Dunque, le autorità italiane avrebbero “scaricato” su Tripoli il salvataggio di quell’imbarcazione. Ma la paura per i naufraghi aumenta col passare del tempo: “Dalla Libia non sta arrivando alcun soccorso”.

Stamattina era stata Alarm Phone a scrivere sui social di essere “in contatto con 47 persone in una barca alla deriva che sono fuggite dalla Libia. Il tempo è estremamente pericoloso ed è necessario un soccorso immediato“. Solo che le autorità italiane avrebbero rinunciato a intervenire lasciando l’incombenza ai libici, dato che l’imbarcazione si trovava nelle loro acque territoriali. “Mentre il meteo è in deterioramento e rende difficile un intervento, Tripoli sostiene di non essere in grado di mandare una motovedetta”, aggiunge la ong Sea Watch. Che fa notare come molte volte in passato le autorità italiane hanno coordinato un soccorso in quest’area. “Chiediamo si faccia lo stesso evitando nuove morti”.

#Seabird ha avvistato l’imbarcazione in contatto con @alarm_phone.
È pericolosamente sovraffollata e tra onde spaventose.

Vicino ad essa un mercantile che ha ricevuto ordine dal Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma di coordinarsi con la cd guardia costiera libica. https://t.co/pjQiaIFk7Y pic.twitter.com/qDFyKOAZcQ

— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) March 11, 2023

Anche perché passano le ore, ma dal Paese nordafricano non arriva nessuno a soccorrere i naufraghi. “Il tempo sta per scadere per salvare circa 50 persone a bordo di questa barca che va alla deriva tra le onde alte – scrive Sea Watch – Un mercantile nelle vicinanze non è attrezzato per i soccorsi ed è stato ordinato dalle autorità italiane di attendere la Guardia costiera libica, ma non vengono“. In un successivo post, la ong aggiunge che “dopo aver chiamato il centro di soccorso libico, hanno confermato che non avrebbero inviato una nave. Quando raggiungiamo di nuovo il centro nazionale di coordinamento di soccorso (Mrcc) italiano con la domanda su chi assumerà il coordinamento e la responsabilità delle persone, l’ufficiale responsabile riattacca. Le persone devono essere salvate ora prima che altre muoiano cercando di mettersi in salvo. L’Italia e i Paesi Ue devono assumersi la responsabilità del soccorso in mare e proteggere la vita delle persone in movimento. Ora, immediatamente, in questo caso. In generale, in ogni caso”.

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