È stata presentata oggi la nuova sala immersiva che i visitatori dello splendido Giardino di Ninfa potranno ammirare da sabato 17 settembre una volta concluso il tour guidato nel parco. Un’altra delle molte iniziative ideate dalla Fondazione Roffredo Caetani per valorizzare il Giardino e per celebrare i 50 anni di attività.
La sala è stata creata nella sagrestia dell’antica Chiesa di San Giovanni, recentemente restaurata e all’interno di essa viene proiettato un suggestivo cortometraggio che racconta la storia di Ninfa prima divinità romana, poi fiorente città medievale e oggi splendido giardino diventato luogo di bellezza e cultura.
Una sala immersiva per raccontare la storia di Ninfa
Questo spazio multimediale è stato realizzato grazie a cofinanziamenti regionali che la Fondazione Roffredo Caetani ha ricevuto dopo aver vinto due bandi distinti: quello per le Dimore Storiche, che ha permesso il restauro della sagrestia della Chiesa di San Giovanni di Ninfa, ottimamente realizzato sotto la supervisione dell’architetta Elisabetta Ricci, e L’Impresa Fa Cultura per le start up innovative che ha permesso non solo lo studio approfondito dei ruderi presenti del giardino e una ipotetica, quanto accurata, ricostruzione di come poteva essere nel medioevo ma addirittura la realizzazione di un cortometraggio che mostra questa ricostruzione e allo stesso tempo racconta la storia di Ninfa.
Tommaso Agnoni, presidente della Fondazione Roffredo Caetani insieme agli architetti Andrea Gallo, Mattia Fondi e Francesca Cicinelli della Archa srl hanno illustrato la nascita e lo sviluppo di questo progetto innovativo che racconta il glorioso passato di Ninfa e coinvolge giovani studiosi e professionisti, infatti è stato realizzato grazie alla stretta collaborazione con l’Archa srl e con la facoltà di Architettura e Restauro de La Sapienza di Roma.
Un progetto nato da una tesi di laurea
Come ha illustrato l’architetto Gallo, l’idea è nata nel 2018 da una tesi di laurea per la quale i tre giovani, allora studenti de La Sapienza, hanno effettuato un accurato rilievo dei resti della città medievale, che li ha condotti a una “ricostruzione delle parti mancanti tramite analogie, interpretazione di quello che rimane”. È stata predisposta addirittura una mappa di attendibilità per distinguere i dati ormai certi dalle interpretazioni delle informazioni che si hanno al momento, aperte ad ampliamento man mano che verranno scoperti nuovi aspetti, nuovi reperti, in una continuità che il metodo scientifico può garantire.
Da un ambito prettamente scientifico e universitario si è pensato di condividere questi studi con un pubblico più vasto: i visitatori del giardino. Da qui è nata la necessità di un racconto che facesse da filo conduttore della ricostruzione effettuata. Grazie al finanziamento regionale è nato dunque un cortometraggio che ha per scenografia un reale studio storico-scientifico. Infatti le immagini che scorrono nella sala immersiva non sono ricostruzioni di fantasia, ma una interpretazione scientifica dei resti della città di Ninfa.
Il cortometraggio “Ninfa. Un Viaggio nel Medioevo”
Lo studio scientifico dei tre architetti è stato la base di un lavoro lungo e multidisciplinare che ha dato vita al cortometraggio “Ninfa. Un Viaggio nel Medioevo”realizzato attraverso CGI (Computer Generated Imagery) con riprese effettuate con telecamere 6k e green screen e rendering di scene complesse svolto utilizzando macchine ad altissime prestazioni. Un aiuto tecnico è provenuto dall’arch. Nicola Sganga, direttore tecnico del reparto digitale degli Studios di Cinecittà e amministratore di Nema Fx.
Nel cortometraggio l’attrice Sara De Carlo interpreta Ninfa, che attraverso un testo di Tiziana Barillà, racconta la sua storia da quando era la divinità di un probabile tempietto romano, quando poi è diventata una fiorente città nel Medievo, saccheggiata, attaccata più volte fino al suo abbandono e poi è rinata grazie alla famiglia Caetani come il giardino che noi tutti oggi conosciamo.
Una nuova esperienza aspetta i visitatori del Giardino di Ninfa, una narrazione che permetterà loro di passeggiare per qualche minuto nell’antica città, vedere come con molta probabilità si svolgeva la vita secoli prima proprio dove hanno appena passeggiato e fotografato gli splendidi fiori e le piante lussureggianti. Ancora una volta la Fondazione Roffredo Caetani ha saputo unire antico e moderno per raccontare ancora più approfonditamente uno dei giardini più belli al mondo.