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Nunzi sul mercato di Civitavecchia: “I banchi sulla trincea simbolo della mancata concertazione” • Terzo Binario News

“Le previsioni per la ristrutturazione del mercato, bene che vada, ipotizzano che si finisca per il 2025.

Pertanto, nella migliore delle ipotesi, passeranno 3 (tre) lustri per la fine dei lavori.

Non so se si tratti di un record nazionale, ma per altre città il tutto normalmente si e’ concluso in due o tre anni al massimo.

Siamo arrivati a questo punto perché si affronta il problema non tenendo conto della sua trasversalità e dell’importanza che riveste per l’intero settore commerciale, economico e urbanistico di Civitavecchia.

Prova ne sia il mercatino (sic) natalizio che i avrebbe tolto parcheggi in un momento determinante delle attività terziarie, senza ascoltare i mercatali.

Prova ne sia che si è discusso del mercato, in una interrogazione della minoranza e non in un consiglio comunale aperto.

Anche la proposta di coinvolgere gli armatori per aspetti enogastronomici, ipotesi giusta e sacrosanta, andrebbe però discussa, elaborata anche con i ristoratori e i pubblici esercizi.

Quando affermo che andrebbero coinvolte le associazioni di categoria lo dico perché al loro interno esistono tutte le categorie coinvolte (ambulanti, commercio, settore abbigliamento, turistico, logistica, traporti etc.) perché un centro commerciale naturale, quale era il mercato, adeguato e funzionante, porterebbe benefici alla economia della città intera.

Non capisco se non ci sia la volontà di coinvolgere le categorie o si metta in dubbio la loro rappresentatività.

A livello provinciale e Regionale delle categorie di rappresentanza vi sono professionalità capaci ed eccellenti che hanno già contribuito alla ristrutturazione di mercati, e oltretutto in zone turistiche.

Ambulanti e pubblici esercizi sono le categorie più rilevanti e più rappresentative; in alcuni casi stanno portando avanti progetti di rigenerazione urbana.

Non vorrei che avvenisse come per” l’outlet” a Fiumaretta.

In quel caso tutti i commercianti erano contrari, documenti firmati, indagini demoscopiche negative, persino una protesta generale con lo spegnimento delle luci in tutta la città, ma poi l’outlet si è fatto; o meglio è passato sulla carta.

Per il mercato 15 anni sono una vera tragedia soprattutto per le imprese ma anche per la città e i consumatori.

I commercianti in questo caso gli ambulanti, non occupano strade, non assaltano sedi, sono purtroppo individualisti, però come i cristiani non dimenticano”.

Tullio Nunzi

Pubblicato sabato, 10 Dicembre 2022 @ 10:03:00     © RIPRODUZIONE RISERVATA

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