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Paola Barale a “Ballando con le stelle”, mettersi in gioco a 55 anni (oltre i pregiudizi)

C’era grande attesa per il ritorno di Paola Barale in un programma di prima serata, dopo tanti anni di assenza dal piccolo schermo, a eccezione di qualche sporadica intervista e apparizione. Lei che è stata una delle regine indiscusse della tv negli anni Novanta, poi ha deciso di prenderne le distanze. È fisiologico, si cambia e insieme a noi cambiano priorità, progetti, obiettivi. Non si è mai fermata la splendida Paola e per lei Ballando con le stelle non è una mera vetrina per apparire, piuttosto un’occasione per mettersi in gioco a 55 anni. Cosa ammirevole e affatto facile, specialmente quando a inseguirti è una nuvola di pregiudizio che – a torto o ragione – vuole affibbiarti a tutti i costi un’immagine che si discosta dal vero.

Paola Barale, la sensuale bachata con Roly Maden

Seconda puntata, seconda esibizione per Paola Barale che da due settimane a questa parte ha iniziato il suo percorso nel talent VIP di Milly Carlucci, al fianco del maestro Roly Madens. Una Bachata, ballo sensuale per eccellenza che richiede un movimento e una fluidità che di certo non tutti riceviamo in dono da Madre Natura. Ma si può sempre imparare.

Meravigliosa con il suo look total black con frange in latex e make up da femme fatale (è tornata la ponytail che abbiamo adorato nella prima puntata), era evidente che la splendida Paola fosse più a suo agio rispetto alla performance precedente. Del resto un debutto è pur sempre un debutto: entrano in gioco l’emozione di ritrovarsi di fronte a un grande pubblico, la paura di non farcela. Le luci dei riflettori puntati sul palco sono fonte di estrema gioia ma anche di “tremarella”, e una donna di teatro come lei lo sa bene.

Eppure anche stavolta non sono mancate le critiche. Vada per il punteggio alto (un 31 di tutto rispetto), ma quel che non è andato giù alla Barale è lo stesso, annoso problema con cui immaginiamo si sia ritrovata a lottare per tutta una vita: il pregiudizio e, con esso, le aspettative disattese.

Paola Barale e la voglia di mettersi in gioco a 55 anni

Non è tanto per dire, ma possiamo solo ammirare una donna come Paola Barale che a 55 anni e dopo aver cambiato vita, restando per tanti anni lontana dalla televisione, abbia avuto il coraggio, la forza e lo sprint per rimettersi in gioco. Quel che forse lei stessa non si sarebbe mai aspettata è di ritrovarsi di fronte a un muro di pregiudizi. Perché è vero che a Ballando con le stelle la giuria gioca un ruolo essenziale (talvolta scomodo), esprimendo un parere personale e più o meno condivisibile su ogni singola performance. Ma lo è altrettanto (o almeno dovrebbe) tenere a distanza tale giudizio dai trascorsi del ballerino o della ballerina in questione.

O meglio, dell’immagine che se ne ha. Sono trascorse due puntate e tutti non hanno fatto altro che dirle che si aspettavano “di più”: più audacia, più sensualità, più scioltezza, più femminilità. Più tutto. “Manca Paola Barale la tigre”, si è sentita dire tra le varie cose dopo l’ultima performance. Ma chi ha detto esattamente che una donna (innegabilmente) bella, con esperienza e che ha calcato le scene non possa avere delle insicurezze, anche in merito al proprio corpo?

I giudici dimenticano una cosa essenziale, che la stessa Paola Barale ha tenuto a spiegare con una flemma che ha letteralmente fatto impazzire il pubblico dei social: “Quello che sto cercando di dire è che sono venuta qui per mettermi in gioco, perché io non sono questa cosa qui [che voi credere, ndr] e sono venuta qui per cercare di spostare un limite, per imparare a fare qualcosa. Infatti siamo in un talent, in un programma dove si impara qualcosa”.

Ai 31 punti della giuria di Ballando, ci sentiamo in dovere di aggiungerne altri 100 per la risposta impeccabile.

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