Meno cocaina e hashish, ma più oppioidi sintetici e benzodiazepina, il Covid cambia pelle anche al mercato della droga tanto che dopo la pandemia si è avuta una significativa contrazione nella vendita delle cosiddette droghe tradizionali, preferite da nuove sostanze a produzione chimica. Le ragioni di questo nuovo corso sono venute alla luce nella relazione fatta dal Centro nazionale per le dipendenze e il doping dell’Istituto Superiore di Sanità, presentata durante l’ultimo congresso della SIBioC, la società italiana di Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio che si è tenuto a Genova nei giorni scorsi.
Cresce l’uso di GLB e Catitoni
«Questo fenomeno che ha fatto registrare anche una diminuzione degli spacciatori di strada, e al tempo stesso un aumento degli acquisti sul web, è dovuto essenzialmente a due ragioni – spiega a Sanità Informazione Tommaso Trenti, Presidente di SIBioC e direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio e anatomia patologica dell’Aou di Modena. -: il difficile trasporto delle sostanze provenienti dai mercati internazionali, in particolare Sud America e Oriente durante il lockdown; e il costo più contenuto dei nuovi oppioidi sintetici che possono essere realizzati anche in laboratori artigianali». La diminuzione delle droghe derivanti da materie prime vegetali, come cocaina ed eroina, ha lasciato il passo sul mercato a 200 nuove sostante psicoattive, come emerso da un maxi-sequestro effettuato in Sardegna lo scorso anno. «Il dato più significativo registrato – riprende Trenti – è un aumento del 500 per cento del GBL (Gamma butirro lattone), precursore del GHB, la famosa droga dello stupro. Si tratta di un solvente inodore e incolore usato nelle concerie e in molte lavorazioni industriali che, nel momento in cui viene assunto, si trasforma in GHB. La sostanza, se accompagnata ad alcol in un ambiente particolarmente rumoroso come la discoteca, dà sonnolenza e fa perdere il senso della realtà e di reazione, mettendo il soggetto che ne fa uso nelle condizioni di essere vittima di soprusi sessuali». Un altro fenomeno preoccupante all’attenzione degli esperti è dato dalla diffusione dei Catitoni che sono sostanze di produzione sintetica e chimica che mimano gli effetti della cocaina, ma con un grado di tossicità e dipendenza maggiore. «Costano poco, si producono in casa – fa notare il presidente di SIBioC – e hanno effetti più devastanti rispetto alla cocaina».
La nuova frontiera degli oppioidi sintetici americani
Sono aumentate dunque le droghe sintetiche ad azione narcotica, analgesica e tranquillizzante, in particolare oppioidi sintetici di provenienza americana. Diffusi nella seconda decade del 2000 negli Stati Uniti, in poco tempo hanno raggiunto numeri impressionanti. «In particolare, c’è una vera e propria epidemia di Fentalyn, una sostanza che ha una funzione analgesica e tranquillizzante che, dal 2019, è sbarcata in Europa e quindi in Italia – sottolinea Trenti -. La conseguenza della più facile reperibilità e dei costi contenuti è una riduzione dell’età dei consumatori».
Danni cerebrali e nei principali organi
«Sulle conseguenze dell’uso e dell’abuso di benzodiazepine e oppioidi occorre fare una grande azione di comunicazione perché purtroppo i giovani ignorano gli effetti a lungo termine di queste droghe – ammette il medico biochimico -. I test e le analisi tossicologiche permettono di comprendere il grado del danno che può essere cerebrale o interessare altri organi; se poi c’è un abuso continuativo si innesca anche un meccanismo di dipendenza psicologica per la quale i ragazzi stanno bene solo se assumono la sostanza. Dunque, la partita si gioca sulla prevenzione in famiglia, a scuola, sui social».
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