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Visita a Civitavecchia per Guido Crosetto, accompagnato dai candidati Rotelli e Giampieri. Pnrr, crisi energetica, logista, infrastrutture: «Abbiamo le idee chiare»
CIVITAVECCHIA – «Siamo in un territorio dalle grandi potenzialità, ospitati in un porto che può essere da volano per il Paese». Parola di Guido Crosetto, imprenditore e tra i fondatori di Fratelli d’Italia, a Civitavecchia in vista delle prossime elezioni, insieme ai candidati Mauro Rotelli, candidato al collegio uninominale della Camera Viterbo-Civitavecchia, e Massimo Giampieri, candidato al collegio plurinominale della Camera Lazio 2. Diversi i temi trattati, dalla crisi energetica a quella economica, dallo sviluppo al necessario rapporto con i territorio, fino al Pnrr e alla necessità di ripensare al futuro, recuperando quel terreno perso finora, anche e soprattutto in ambito europeo, chiudendo sulle infrastrutture, a partire da una delle eterne incompiute, la Civitavecchia-Orte, per la quale da anni si batte anche l’onorevole Rotelli, convinto delle enormi potenzialità del territorio, soprattutto di quello dell’Alto Lazio, oggi unito idealmente attraverso il collegio che lo vede candidato. «Un collegio particolare e complesso – ha spiegato Rotelli – ma molto interessante». «La realtà di Civitavecchia mi stimola molto – ha aggiunto Giampieri, candidato nel collegio che comprende anche la zona di Roma nord – qui troviamo una grande potenzialità economica ed imprenditoriale».
È stato poi l’ex parlamentare Crosetto ad affrontare temi di grande attualità e sfide per il prossimo Governo, che ad esempio, «arriverà troppo tardi sulla questione del caro energia. Il governo Draghi è chiamato subito – ha spiegato – ad un intervento pubblico sul costo delle bollette per famiglie ed imprese, non uguale per tutti, ma in base alle situazioni, per evitare la paralisi di una gran parte del Paese». Un punto poi sul territorio. «Qui, come in altri casi italiani, abbiamo delle miniere che non siamo ancora riusciti a sfruttare al meglio – ha aggiunto – le crociere ad esempio non hanno lasciato la ricchezza prodotta, le merci non hanno avuto lo sviluppo che ci si sarebbe aspettati».
Facendo riferimento ad una “burocrazia arretrata”, ad un sistema che rallenta il progresso, a “l’incapacità di pensare al futuro”, Crosetto ha però chiarito che «FdI ha le idee chiare: abbiamo voglia di contaminare anche gli altri partiti con la nostra idea: perché deve essere una sfida di tutti quella di risollevare il Paese creando lavoro e ricchezza». Qualche dubbio sul Pnrr, su cui il porto punta per risollevarsi dopo i due anni di Covid, non tanto per i fondi in sè, quanto piuttosto per la capacità di spesa. Cinque anni sembrano essere troppo pochi per un Paese dove «il tempo medio per la realizzazione di un’opera – ha concluso Crosetto – è di 15,7 anni. Andranno almeno ridiscussi gli impegni presi con l’Europa».
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