La Bandita di Sebastian Matta aprirà al pubblico durante le giornate Fai d’autunno previste per sabato 15 e domenica 16 ottobre. Per la prima volta con il Fai, a 20 anni dalla morte di Sebastián Matta la Bandita apre i suoi cancelli al pubblico per far conoscere parte degli spazi privati dell’artista che ospitano alcune delle sue opere, dal giardino al cortile del convento, alla cappella in cui Matta per anni ha lavorato e dove ora riposa. Il complesso della casa dell’artista Sebastián Matta è un ex convento dei frati passionisti fondato da San Paolo della Croce nel 1750. Prima di realizzare il ritiro di Tarquinia, San Paolo della Croce ne aveva già edificati altri due, uno sul monte Argentario e uno sul monte Fogliano. Il convento passò poi al Comune e quindi, grazie a Luisa Laureati, amica e gallerista di Matta, è stato acquistato nel 1968 dall’artista allora residente a Boissy, che, avendo vissuto a Roma negli anni Cinquanta, cercava un posto nei dintorni della capitale in cui creare un proprio rifugio per vivere e lavorare. Nella navata della chiesa è sepolto l’artista, venuto a mancare il 23 novembre 2002. Il Ritiro della Bandita è stato per Matta casa, rifugio e luogo di lavoro fino agli ultimi anni della sua attività. Oggi sede degli Archivi Matta, la Bandita conserva molti tesori dell’artista, dalle sculture in bronzo alle ceramiche, dai pastelli alle tele, dai disegni ai mobili raccontando attraverso la magia di un luogo che sembra sospeso e senza tempo, l’immaginario fantastico e inimitabile di uno dei più carismatici, brillanti e visionari artisti del Novecento. Venerdì 14 alle ore 18 nella Sala del Consiglio di Tarquinia la conferenza di Luisa Liberati Briganti, critica d’arte ed amica di Sebastián Matta mentre sabato e domenica sarà aperta al pubblico la sala del Consiglio del comune di Tarquinia dove sono esposte tre tele del maestro.