Da Anelli della Fnomceo a Oliveti dell’Enpam, da Scotti della Fimmg a di Silverio di Anaao Assomed fino all’attuale ministro della Salute Speranza. Gli specialisti della sanità rivelano quale sia la figura più giusta che dovrà guidare la sanità italiana nel prossimo Governo
Manca poco alla formazione della squadra del nuovo Governo e il dibattito su chi sarà la guida del ministero della Salute (e non solo!) è fermo sul dilemma «tecnico o politico?». Il totoministri impazza e tutte le strade sono al momento aperte. Ma gli specialisti della sanità sembrano avere le idee chiare e hanno rivelato a Sanità Informazione che tipo di ministro la nostra sanità ha bisogno di avere ora.
Anelli (Fnomceo): «Meglio un politico capace di atti concreti di Governo»
«Noi preferiamo sempre una figura politica», ammette Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo). «Perché le scelte che bisognerà fare devono rispondere agli obiettivi che il Governo si dà. Tuttavia, laddove il Governo ritenesse che per raggiungere gli obiettivi politici ci fosse bisogno di un tecnico, a quel punto – continua – bisognerà stabilire obiettivi precisi e il tecnico dovrà essere capace di raggiungerli. Ma quello che in Italia può migliorare la situazione è un ministro che sia capace di trasformare in atti concreti di Governo».
Scotti (Fimmg): «Preferisco un politico non troppo vicino alla sanità»
Anche Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), propende su una figura politica al posto di una tecnica. «In base all’esperienza di questi ultimi anni – spiega – preferisco un politico che sia anche non troppo vicino all’area sanitaria. Se mettiamo un tecnico. l’educazione formativa crea, anche se in buona fede, un allontanamento dal proprio ‘orticello’, che tenderà quindi a essere più bistrattato per non far notare la vicinanza. Inoltre per un tecnico è più difficile lavorare in un contesto diverso dal suo».
Oliveti (Enpam): «Occorre un giusto equilibrio fra le competenze»
«Non credo alla distinzione che si sta facendo fra tecnico e politico», dissente Alberto Oliveti, presidente dell’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Medici (Enpam). «Non sono due versanti di una montagna. Credo invece – continua – nell’equilibrio delle competenze che si realizza nell’appropriatezza dell’esercizio politico supportato dalla competenza».
Di Silverio (Anaao Assomed): «Meglio ministro tecnico che conosca il mondo della sanità»
«Per troppo tempo la sanità è stata guidata non da chi realmente conoscesse e vivesse i suoi problemi», dichiara il segretario Nazionale dell’Anaao Assomed, Pierino Di Silverio. «È arrivato il momento – prosegue – che il ministero della Salute venga riaffidato alle persone che i problemi del complesso mondo sanitario li abbiano vissuti. Senza comprensione non ci saranno soluzioni reali».
Speranza: «Sempre dalla parte del paese»
Non si sbilancia sul suo successore il ministro della Salute, Roberto Speranza. «Ho sempre chiesto unità – dice a Sanità Informazione – e spesso ho ricevuto, fango, minacce e insulti. Continuerò a predicare grande attenzione e l’idea che sui temi che riguardano la salute bisogna lavorare insieme. A partire dai due principi cardine che sono il primato del diritto alla salute e la centralità dell’evidenza scientifica».
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