Progetto didattico per le classi quinte degli istituti superiori: “Difendiamo i principi antifascisti”
Il ruolo delle donne nella Resistenza. Così ieri, venerdì 10 febbraio, alle Scuderie Estensi si è svolta una delle tappe del progetto didattico promosso dall’ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia) Sezione di Tivoli (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
La giunta comunale del sindaco Giuseppe Proietti ha deciso di aderire e compartecipare all’iniziativa attraverso il riconoscimento del patrocinio e la messa a disposizione a titolo gratuito della Sala Conferenze delle Scuderie, essendo il progetto rivolto agli studenti delle classi quinte degli Istituti scolastici superiori di Tivoli.
“Abbiamo iniziato un ciclo di più lezioni che ci porteranno ad affrontare con gli studenti e le studentesse dei quinti varie tematiche collegate alla resistenza, alla lotta partigiana e alla seconda guerra mondiale – spiega il presidente dell’Anpi di Tivoli, Gabriele Simonelli – Dalla nascita del fascismo, passando per il ruolo delle donne nella resistenza e nell’assemblea costituente, fino alla resistenza sul nostro territorio”.
“Abbiamo già incontrato – specifica Simonelli – 500 studenti dell’Istituto Tecnico, di Ragioneria, del Liceo Artistico, del Liceo delle Scienze umane e dello Scientifico e continueremo nei prossimi mesi, invitando professori, esponenti dell’Anpi, e per le lezioni sulla Resistenza territoriale anche testimoni importanti per la vita civile e politica del nostro comune”.
“Cercheremo di coinvolgere i ragazzi anche nell’elaborazione di lavori personali o collettivi di ricerca e di approfondimento sul tema – prosegue il presidente dell’Anpi di Tivoli – È fondamentale insegnare a chi sta per entrare, o è appena entrato, a pieno titolo nel mondo degli adulti con pieni diritti e doveri, che i valori fondamentali della Repubblica che regolano la nostra vita civile devono rimanere ben solidi nelle coscienze individuali così come nella vita collettiva.
In democrazia i governi, sottoposti al vaglio popolare, cambiano, come è giusto che sia.
Ma i principi antifascisti e democratici che regolano le nostre vite non possono mai essere messi in discussione, né dai cittadini né dai governi che si susseguono alla guida del paese”.