Intervistato Luca Garramone, massaggiatore dello Staff Sanitario Rugby Civitavecchia
Per uno sport di contatto come il rugby, dove la mischia fa parte integrante del gioco, è facile che i traumi e le lesioni siano frequenti. Eppure il rugby, nelle statistiche non risulta tra i primi posti per pericolosità.
Il Rugby Civitavecchia è in prima linea nella cura e prevenzione dei suoi giovani rugbisti. Attraverso il massaggio si cerca di restituire alle strutture lese o compromesse dal trauma una vascolarizzazione nella muscolatura, l’eliminazione del dolore, spasmi e contratture.
Il massaggio sportivo precede le pratiche di riscaldamento e allungamento muscolare con una stimolazione attiva delle funzioni circolatorie ritenute efficaci e preventivi.
Chiudiamo la rubrica con la quarta puntata “Punto & Virgola” con il parere di Luca Garramone, massaggiatore dello Staff Sanitario Rugby Civitavecchia dedicata alla prevenzione e cura negli infortuni di coloro che sono a diretto contatto con gli atleti del Rugby Civitavecchia.
Per comprendere l’effettiva utilità delle terapie manuali occorre conoscere quale sia il loro reale effetto sull’organismo degli atleti del Rugby Civitavecchia?
«Sostanzialmente i trattamenti manuali hanno i seguenti effetti: riduzione dell’infiammazione; eliminazione o riduzione del sintomo doloroso, eliminazione immediata del dolore; eccitazione del sistema simpatico; migliora la flessibilità del corpo».
Quando effettua i trattamenti manuali si allungano i muscoli? Si sciolgono contratture? Si rompono adesioni cicatriziali?
«Quando effettuo un trattamento si riescono a rimuovere le “gabbie” che intrappolano le fibre bloccate dalle cattive abitudini. Il massaggio andrebbe di pari passo con lo stretching ma spesso e volentieri quest’ultimo è visto come una scocciatura. Le contratture con il massaggio specifico si sciolgono praticamente semplificando molto, è come dipanare una matassa. Il trattamento delle aderenze cicatriziali è un processo un po’ più lungo rispetto ad un massaggio “classico” in quanto solitamente nei tessuti sottostanti alla cicatrice (che posso essere di vari tipi normali, ipertrofica, atrofica) si ha una perdita di elasticità e la zona va lavorata a lungo e in più sedute».
C’è una differenza tra un massaggio pre e quello post gara nella tecnica del massaggio?
«Il massaggio pre gara è un massaggio che deve preparare il muscolo all’attività, quindi deve essere un massaggio veloce. Va fatto dal tronco verso la periferia del corpo per portare sangue al muscolo ed effettuato con una certa forza, solitamente si abbina una musica rock a volume alto è anche parecchio impegnativo per il massaggiatore come prodotto si usa un olio che facilita lo scorrimento delle mani. Il massaggio post gara è lento e dolce, si effettua dalla parte periferica del corpo verso il tronco per drenare tutte le “scorie” accumulate nel muscolo e si abbina ad una musica rilassante utilizzando indifferentemente olio o crema. La durata di un massaggio pre gara è di 1 o 2 minuti ad arto, un post gara può durare anche 20 o 30 minuti».
È un fattore veramente importante agli atleti bianco rossi spiegare per filo e per segno a cosa lo stai sottoponendo e cosa sta accadendo, stai ben attento a non fargli credere ai miracoli?
«La mia filosofia è sempre di spiegare cosa sto facendo e perché lo sto facendo. Sottolineo sempre che i miracoli non li so fare e che ogni problema ha i suoi tempi per risolversi. Gli sportivi del Rugby Civitavecchia debbono conoscere cosa vuol dire rialzarsi dopo un trauma, psicologico o fisico che sia, ricominciare da capo, ma consapevoli e forti dell’esperienza prodotta dal trauma vissuto. Quella volontà di non crollare di fronte a una sconfitta, quella forza di riprendere a testa ancora più alta».
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