
“Ormai è uno di noi”, dice la gente di Vasanello se si chiede di Knut Knudsen. Ed è proprio così, salvo per una quisquilia: parla benissimo l’italiano ma per niente il bassanellese. Tuttavia, su questo trascurabilissimo dettaglio, lunedì scorso l’amministrazione comunale ha ben volentieri sorvolato conferendo – su proposta del gruppo consiliare di minoranza SiAmo Vasanello – la cittadinanza onoraria al grande ciclista. Comvmosso fin quasi alle lacrime, il gigante norvegese, uno dei più grandi cronoman della storia del ciclismo, che effettivamente ha fatto di questo borgo la sua terra elettiva da quasi vent’anni. Commossi un po’ tutti, a dire il vero, nella sala consiliare gremita, quando con la schiettezza che lo caratterizza Knut si è detto “Bassanellese doc”.
Nato a Levanger il 12 ottobre 1950, Knudsen si rivela al grande ciclismo nel ’72 vincendo in maniera quasi imbarazzante la medaglia d’oro dell’inseguimento su pista alle olimpiadi di Monaco: mai più in una finale olimpica il vincitore doppierà la medaglia d’argento come accadde quel giorno al malcapitato svizzero Xaver Kurmann. Da lì sarà un susseguirsi di straordinarie affermazioni, a cominciare l’anno seguente in Spagna con il mondiale sempre su pista a San Sebastian, ma non mancheranno successi nelle tappe del giro d’Italia, sei, e ben 49 vittorie in prestigiose corse tra le quali la Tirreno-Adriatica. Tra i suoi grandi rivali Moser e Saronni,