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Viterbo, crollo della popolazione scolastica: in due anni 1.300 bambini in meno

La popolazione viterbese in età scolare si sta assottigliando in misura drammatica. È quanto emerge dall’ultimo censimento Istat, che conferma così la fondatezza dell’allarme demografico e delle ricadute che questo avrà e sta già avendo sugli istituti viterbesi. Per ora sulle scuole del primo ciclo, nel giro di qualche anno anche su quelle superiori.

Nel 2018 la fascia di età compresa tra 0 e 10 anni era di 24.026 unità. Nel 2020, ultimo anno censito dall’istituto di statistica, era di 22.710: 1.316 bambini persi nel giro di due anni.

Restringendo il campo alla fascia della prima età scolare (5-9 anni) si è passati nello stesso arco di tempo da 12.868 a 12.404 unità. 

Le scuole medie e quelle primarie stanno già facendo i conti con questo fenomeno. Alla media di Ronciglione, tanto per fare un esempio, quest’anno si sono formate quattro clsssi terze. Pre-iscrizioni alla mano il prossimo diventeranno soltanto tre. È stato lo stesso sindaco Mario Mengoni, ieri su questo giornale, a mettere in guardia, proprio alla luce del crollo demografico, dai pericoli insiti nella proposta di dimensionamento che la Provincia si accinge ad approvare lunedì prossimo. Proposta che, come noto prevede il distacco degli istituti di Bassano dal Meucci e la contestuale aggregazione all’istituto superiore ronciglionese dei due licei di Nepi (linguistico e scienze umane) oggi in capo al Midossi di Civita Castellana. “Si rischia che in futuro ben tre istituti superiori viterbesi perdano l’autonomia”, ha detto Mengoni facendo riferimento anche alla legge di bilancio appena approvata dal Consiglio dei ministri che prevede, per esigenze di risparmio, il taglio degli istituti sotto la soglia dei 900-1000 alunni. 

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