Nella mattinata del 25 novembre, i carabinieri del comando Provinciale di Viterbo, con il supporto della componente specialista dell’Arma, rappresentata nel caso di specie dal locale Nucleo Ispettorato del Lavoro, su delega di questa Procura, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza dispositiva di misure cautelari reali, emessa dal gip di Viterbo, per l’ipotesi delittuosa di sfruttamento del lavoro nei confronti di un imprenditore agricolo del posto, titolare di un’impresa individuale. Secondo le risultanze investigative, condivise dal gip nel periodo compreso tra il 2017 e gli inizi del corrente anno, l’imprenditore – chiamato a rispondere del delitto di cui all’art. 603 bis co. 1 n. 2, co. 3 n. 1-2, co 4 n. 1 del codice penale – ha assunto alle proprie dipendenze numerosi cittadini stranieri (prevalentemente provenienti dai Paesi africani), sottoponendoli a condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno. In particolare, gli operai, impiegati nella lavorazione dei campi, sono stati sottoposti a condizioni lavorative caratterizzate da lunghissimi turni di lavoro (dall’alba al tramonto, anche fino a tredici ore al giorno), dall’esposizione alle intemperie e talvolta, dalla mancata fruizione del giorno di riposo settimanale, ferie e malattie retribuite e dalla corresponsione di remunerazioni palesamenti difformi rispetto ai dettami dei contratti nazionali e provinciali, mentre i salari venivano, in parte, corrisposti mediante bonifico ed in parte, in nero.

