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Acque scure in casa della Talete, e a renderle torbide non sono le condotte idriche ma la drammaticità in cui versano le casse dell’azienda che gestisce il servizio idrico nella Tuscia. A giungere come un fendente profondo su una situazione già drammatica, è stata, ultima in ordine di tempo, la lettera con cui la stessa società ha lanciato il grido di allarme per i rincari energetici con l’invito ai comuni soci di fare qualcosa, pena la possibilità di fermare gli impianti con conseguente razionalizzazione dell’acqua.
Siccità e carenza d’acqua. Preoccupazione per le località turistiche. Autobotti in vari comuni
I candidati alle prossime elezioni politiche come pensano di affrontare il problema. Quali sono le soluzioni possibili? “Dobbiamo farci riconoscere dalla Regione la tariffa unica – afferma Luisa Ciambella (Terzo polo), diluendo anche i costi, e poi cambiare questa classe dirigente attuale, mettendo un management in grado di affrontare una criticità durissima con soluzioni adeguate e possibili.
Acqua, interruzioni senza preavviso. Scatta la protesta contro Talete
“E’ ora di tornare a fare una politica seria – interviene Umberto Fusco (Lega) -. Se non saremo in grado di dare risposte concrete dopo queste elezioni ce ne dobbiamo tutti andare a casa”.
ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 22 SETTEMBRE (Edicola digitale)