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Condannato a 4 mesi per violenza privata il 34enne albanese che si imbucò al rave party del Ferragosto 2021. Precedentemente era stato ascritto il giovane il reato di tentata violenza sessuale che è stato convertito in violenza privata anche alla luce della nuova denuncia che è stata depositata dalla persona offesa, una donna rumena, la quale si è trasferita in Germania ormai da tempo. I fatti contestati al trentenne risalgono al 6 dicembre del 2018, quando il ragazzo cercò di fermare in via Cairoli la giovane mamma che stava andando a prendere la figlioletta a scuola, tentando di darle un bacio, e poco dopo impugnando un coltellino minacciò di morte anche il marito che accorse sul posto per proteggere la moglie.
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Il pm, concludendo la requisitoria, ha ritenuto che il fatto si potesse ridimensionare in violenza privata anche tenendo conto delle dichiarazioni della donna rese in sede di querela, chiedendo una condanna a 4 mesi. La difesa, associandosi alla pubblica accusa sull’aspetto della rimodulazione del reato, ha precisato che i carabinieri non trovarono il coltello né addosso all’uomo, né presso la sua abitazione, e che altri testimoni abbiano riferito di qualcosa che era attaccato al mazzo di chiavi del 34enne senza specificare di cosa si trattasse esattamente. Il verdetto finale emesso dal collegio del Tribunale di Viterbo, presieduto dal giudice Elisabetta Massini ha condannato a 4 mesi di reclusione il 34enne, il quale sarà l’unico, tra 10 mila partecipanti al raduno clandestino dell’estate 2021, a sedere al banco degli imputati al processo che si aprirà a suo carico il 9 marzo del 2023.
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Come si ricorderà, il trentenne albanese infatti si infiltrò al rave party da strade di campagna secondarie, dimenticandosi di essere invece sottoposto all’obbligo di dimora a Viterbo. Tra 5 mesi il giovane straniero, attualmente ristretto nel carcere di Frosinone, dove sta scontando un’altra condanna, comparirà sul banco degli imputati da solo per aver trasgredito gli obblighi e le prescrizioni che gli erano stati imposti dal giudice della prevenzione con la misura della sorveglianza speciale, e per aver invaso e occupato dei terreni privati.
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