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Cristante silenzioso e poco social: Mourinho e Mancini non ci rinunciano mai

ROMA – Criticato, a volte snobbato e troppe poche volte esaltato. Eppure titolare e affidabile per chi lo allena. Sarà lo scarso utilizzo dei social, le poche chiacchiere nelle interviste e la sua vita privata molto riservata, ma Bryan Cristante non è sempre al centro dei riflettori e di certo non è esattamente tra i giocatori più acclamati dalla tifoseria giallorossa. Eppure lui è sempre lì, titolare della Roma, certezza per Mourinho e uno dei pilastri dello spogliatoio. E non solo di quello giallorosso. Perché il ventisettenne friulano è anche elemento importante della Nazionale di Mancini: sempre convocato, campione d’Europa e nella delicata sfida contro l’Inghilterra titolare del centrocampo azzurro.

Cristante perno azzurro

Venerdì scorso ha giocato una partita da 7 e mezzo in pagella. Sempre ben posizionato, al posto giusto sia nella fase di impostazione che in quella di copertura, tra i più lucidi anche nei momenti più insidiosi della partita. Nel 3-5-2 di Mancini si è trovato a suo agio, ha aggiunto idee al reparto ma soprattutto quella fisicità necessaria a controllare la trequarti di Southgate. Insomma, in un’Italia bella e con anima, Cristante è il giocatore che ha fatto il lavoro sporco con muscoli e intelligenza.

Cristante instancabile

Un lavoro che può passare inosservato ai tifosi ma che tanto piace agli allenatori. Ecco perché per Mourinho è Cristante il primo titolare del suo centrocampo. E non è una novità. La scorsa stagione ha disputato cinquanta partite saltandone soltanto tre per positività al Covid, una per squalifica e un’altra per un problema fisico. Di queste 50 in soltanto sei gare è partito dalla panchina tra campionato e coppe. Insostituibile. Mourinho non ha fatto a meno di lui neanche una volta in questa stagione. Anche contro l’Atalanta il designato a lasciare il posto sulla mediana a Pellegrini sarebbe stato Matic, poi presente per l’infortunio in extremis di Dybala.

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Rinnovo in vista

La Roma è contenta di Cristante, sia per le prestazioni in campo sia per il suo supporto nello spogliatoio. È uno dei leader del gruppo, silenzioso davanti alle telecamere ma carismatico con la squadra. De Rossi nella sua conferenza stampa d’addio lo aveva citato: «C’è un Cristante che arriva da Bergamo, io ne vorrei altri cento di giocatori così perché anche se non è nato a Roma ci mette l’anima da romanista».

Miglior riconoscimento non poteva esserci per un ragazzo che al suo primo anno in giallorosso non aveva vissuto proprio un momento positivo. Come del resto tutta la squadra. Adesso la Roma se lo tiene stretto e lo ha blindato con il rinnovo del contratto. I primi contatti tra Tiago Pinto e Giuseppe Riso risalgono alla scorsa stagione, quando Mancini (l’altro suo assistito) ha prolungato con adeguamento dello stipendio.

L’accordo sul rinnovo di Cristante non è stato difficile e presto arriverà anche l’annuncio ufficiale: firmerà fino al 2027 con stipendio a 3 milioni netti più bonus. Un altro senatore si lega alla Roma, il leader silenzioso che tutti gli allenatori vorrebbero in squadra.

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