ROMA – “Le critiche di Sarri agli arbitri dopo Lazio-Napoli? Maurizio lo conosco da tanti anni, è toscano come me e a volte esagera. Però le sue parole mi hanno fatto male, mi auguro di non sentire più frasi del genere“. Parola di Gianluca Rocchi, designatore arbitrale di A e B, in un incontro con la stampa in Federcalcio. All’epoca il tecnico biancoceleste disse che i direttori di gara o “erano scarsi” o c’era “un’opzione B” a cui non voleva pensare. “Ai nostri arbitri si può dire tutto, ma non che abbiano retropensieri – continua Rocchi –. Dopo la partita è il momento più delicato, se nelle dodici ore post partita gli allenatori non parlassero dell’arbitraggio non ci sarebbero polemiche il lunedì“.
Rocchi su Mourinho
“Le parole di Mourinho dopo gara con Udinese? E’ molto intelligente, non dico che volesse spostare l’attenzione ma qualcosa del genere. Agli allenatori chiedo di capire un attimo che quando esprimono un concetto su un arbitro creano ancora più tensione“.
Rocchi su Juve-Salernitana
“Il caso Juventus-Salernitana? Il comunicato serviva per fare chiarezza. Venivamo accusati di non aver usato una camera che non avevamo. Il sistema non l’aveva. Non potevo crocifiggere un Var e un Avar che non avevano quelle immagini. Se avessero avuto quella camera il risultato sarebbe stato diverso? Probabilmente si. Se questo caso si potrebbe ripetere? Stiamo lavorando affinché non accada. Come? Ci saranno degli strumenti in futuro che ci daranno una mano“.
Rocchi: “Gli arbitri parlano troppo”
“Gli arbitri italiani parlano un po’ troppo e chiedo ai ragazzi di farlo meno. Ogni volta che parliamo creiamo tensioni e capannelli. ‘Comizi’ comunque positivi ma a me l’arbitro che parla troppo non piace. Arbitri permalosi? È un detto che c’è sempre stato, ai ragazzi ho chiesto massima severità. A volte abbiamo esagerato anche noi e i ragazzi sono stati troppo aggressivi. Ho chiesto loro di essere educati ma severi. Perché le nostre squadre all’estero si comportano meglio? C’è un rispetto diverso con le istituzioni“.
Rocchi sulla Ferrieri Caputi
“Le qualità di Ferrieri Caputi sono indiscutibili, starà a lei dimostrare di meritarsi la Serie A. Senza darle troppa responsabilità. Non sarà l’unica che farà un esordio veloce, vogliamo accelerare i tempi a tutti. Lei è entrata nel gruppo come un arbitro qualsiasi, per quanto mi riguarda non ho altro da dirle che farle un in bocca al lupo“.
Rocchi apre ai dialoghi pubblici arbitri-assistenti
“Dialoghi pubblici tra arbitro e assistenti possono funzionare? Se lo facciamo come il rugby sì, nella F1 sono filtrati. La prima cosa che verrebbe chiesta sarebbe cosa è stato tagliato. È complesso, chi sta in campo e chi sta fuori deve avere una preparazione comunicativa adeguata. Stiamo migliorando tantissimo, anche rispetto all’anno scorso, ma ci vuole ancora tempo. Da parte degli arbitri c’è apertura totale. Non ci sono segreti. Il problema di trasmettere live è che non c’è un filtro. Quello che avviene in campo lo sentirebbe il mondo intero. Perché nel rugby è possibile? C’è un’altra cultura di come lavora l’arbitro, c’è meno stress con un sistema diverso. Gli arbitri italiani stanno lavorando molto per andare verso una comunicazione che sia ascoltabile da tutti, ma stiamo facendo un percorso di crescita. Oggi non potrei mandare un audio live, perché il livello non è ancora adeguato, ma stiamo lavorando tantissimo. Stiamo facendo un lavoro di formazione enorme, in alcuni casi frenarsi non è semplice perché rischi di limitare la tua spontaneità e diventerebbe un problema al contrario. Quanto tempo ci vorrà? Dipende dai risultati, quando ci rendiamo conto di essere pronti. Poi servirà comunque un’autorizzazione generale della Fifa, non possiamo fare come ci pare. L’importante sarà farsi trovare pronti quando sarà il momento“, ha detto invece nel corso del Social Football Summit allo stadio Olimpico di Roma.
Rocchi: “Gli arbitri sono a favore della tecnologia”
“Mi arrabbio quando dicono che gli arbitri sono contrari alla tecnologia. Gli arbitri sono più che a favore. L’arbitro ha come primo obiettivo prendersi cura della partita, del risultato – che sia il più trasparente facendo rispettare le regole senza guardare in faccia nessuno – e del calciatore affinché non si faccia male. Deve garantire che quel risultato non dipende dalle loro decisioni. L’unico obiettivo è quello di non sbagliare, ed è una lotta continua costante e quotidiana contro gli errori. Il supporto della tecnologia per noi è stato un sollievo. Senza nessuno che ti aiuti da fuori è complicato. Per un arbitro avere qualcuno che ti dice qualcosa che hai sbagliato non è il massimo della vita. Non è piacevole, l’arbitro che non sta male per un proprio errore non è un arbitro. Il Var è un arbitro o che ha arbitrato fino al giorno prima ma deve avere tanta esperienza con la tecnologia. Un grande arbitro da Var può diventarlo anche chi non ha talento ma studia e lavora“, ha concluso Gianluca Rocchi.
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