Per Luca Valdiserri suo figlio Francesco era un “ragazzo puro“. Così lo descrive in una lettera che l’uomo ha scritto sulle colonne de Il Corriere della Sera. Un ricordo toccante e commovente, in cui non entra neanche per un istante la 23enne che lo ha investito. “Chi lo ha definito così, è entrato dritto nel suo cuore“, scrive l’uomo sulla purezza del figlio. Con il quale, aggiunge, era impossibile litigare: “Quelle poche volte è stato perchè io facevo il cinico, mentre lui difendeva i più deboli“. Un ragazzo buono dunque e sognatore: “Aveva la forza del sogno, che io avevo perduto da tempo“.
LUCA VALDISERRI, L’APPELLO AI RAGAZZI
Ma soprattutto uno che non si fermava davanti a niente per portare avanti le proprie idee: “Le difendeva con totale convinzione, con la tenacia che è solo dei ragazzi“. Ed è proprio a questi ultimi, agli amici di ‘Fra’ ma non solo, che rivolge un appello accorato: “Vi dico solo due cose. Non perdete mai questa forza e, se avete bevuto troppo, non guidate. Certo, non vi salverà al 100%, come noi abbiamo imparato nel più crudele dei modi. Ma, se dovesse accadere qualcosa di terribile, almeno non vivrete col rimorso di essere stati voi a provocarlo“.
LUCA VALDISERRI: “INSIEME POSSIAMO FARCELA”
Poi, dopo i ringraziamenti (“a partire da chi mi ha assistito quella notte“), invita a non disperdere la memoria del figlio. “Cercatelo nell’aria, nella musica, dentro di voi nel ricordo che ne avete. Gli avete voluto bene, come lui ne ha voluto a voi“. E conclude con un nuovo appello: “Se anche uno solo che legge non si metterà alla guida dopo aver bevuto, allora il nostro dolore sarà meno inutile. Se chi di dovere metterà in atto le misure per evitare simili tragedie, allora Fra non sarà morto invano. Da soli siamo perduti, mentre tutti insieme possiamo farcela“.
Laureato alla Specialistica in Filologia Greca e Latina. Esordisco nel giornalismo durante un tirocinio universitario. Tra le mie passioni, calcio, cinema e musica