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Omicidio Angeletti, Claudio Cesaris rinviato a giudizio

TARQUINIA –  Claudio Cesaris, l’ex tecnico dell’Università di Pavia di 69 anni, reo confesso dell’omicidio di Dario Angeletti,  biologo marino di Tarquinia docente di Ecologia presso l’Università della Tuscia di Viterbo, è stato rinviato a giudizio.

Omicidio Angeletti, Claudio Cesaris rinviato a giudizio
Dario Angeletti

Omicidio Angeletti, Claudio Cesaris rinviato a giudizioIl gup del tribunale di Civitavecchia, dottor Francesco Filocamo, in udienza preliminare stamane ha rigettato la questione di costituzionalità  e la connessa  richiesta di rito abbreviato (avanzata lo scorso 11 luglio dai legali di Cesaris Michele Passione del foro di Firenze e Alessandro De Federicis, del foro di Roma), confermando il rinvio a giudizio con le aggravanti contestate.

Si va pertanto in Corte d’Assise (il prossimo 17 novembre ) per tutti i capi di imputazione: omicidio aggravato dalla premeditazione e dal futile motivo.

L’avvocato della famiglia Angeletti, Rodolfo Bentivoglio, ha commentato la decisione con soddisfazione: “Ce lo aspettavamo, nessuna sorpresa. Questo è un primo passo nella direzione di rendere giustizia a questa povera persona che ha perso la vita“.

Presenti stamane anche i famigliari di Dario Angeletti “senza nessun intento di vendetta – ha chiarito l’avvocato Bentivoglio –  ma solo mossi dalla volontà di arrivare alla giustizia in favore e in difesa di un innocente“.

Il giudice Filocamo ha accolto tutte le costituzioni di parte civile:  i famigliari, con la vedova di Dario Angeletti,  i figli e le sorella rappresentati dall’avvocato Bentivoglio e  dall’avvocato Massimiliano Zoli; il Comune di Tarquinia, rappresentato dall’avvocato Paolo Pirani, la ricercatrice 40enne ex di Cesaris, rappresentata dall’avvocato Eliana Saporito, anche parte offesa dal reato di stalking.

Come si ricorderà Dario Angeletti, 50 anni, venne freddato con due colpi di pistola il 7 dicembre del 2021 mentre si trovava nella sua macchina, una Volvo V40, nel parcheggio delle Saline di Tarquinia.

Angeletti aveva dato un passaggio a Cesaris che, stando alla ricostruzione, aveva chiesto aiuto perché colto da un malore. Ma una volta in macchina con il professore ha estratto la pistola e lo ha ucciso. Era  intorno all’ora di pranzo. Al centro dell’efferato delitto proprio la gelosia di Cesaris nei confronti della ricercatrice 40enne con la quale aveva avuto una relazione per quattro anni, poi terminata.

La donna, dopo il trasferimento da Pavia a Soriano nel Cimino (dove aveva preso una casa), aveva stretto un’amicizia con il professor Angeletti con il quale lavorava presso l’Università della Tuscia. Un’amicizia che per Cesaris probabilmente era diventata insopportabile al punto da premeditare il delitto.

Ad incastrare Cesaris, che aveva pensato a tutto, le telecamere di videosorveglianza predisposte nell’area parcheggio delle Saline.

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