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Rave Party Modena, via allo sgombero: oltre 600 gli indagati

Il Rave party Modena è terminato. Fortunatamente senza scontri tra partecipanti e forze dell’ordine. L’intervento decisivo di queste ultime stamattina intorno alle 10.30: un dialogo tra le parti, all’esterno del teatro dell’evento. Ciò per garantire la sicurezza di tutti, dato che l’immobile è stato considerato pericolante e quindi posto sotto sequestro. L’iniziativa si è conclusa con il deflusso pressoché regolare dall’area delle migliaia di giovani presenti. Molti dei quali, prima di andarsene, si sono tuttavia intrattenuti a colloquio con i giornalisti per far presente le proprie ragioni.

RAVE PARTY MODENA, LE POSIZIONI DEI PARTECIPANTI

Veniamo qui solo per fare festa, non diamo fastidio a nessuno“, dice uno, riportato da Il Gazzettino. Che, all’accusa di aver occupato un capannone privato, ribatte: “Il problema non è questo, ma che quel capannone sia inutilizzato, come tanti appartamenti sfitti“. Poi sulla presenza di droga, interviene un altro, una ragazza: “Quella c’è dovunque. Purtroppo in Italia non si sostengono davvero i tossicodipendenti. I quali, se vogliono curarsi, devono andare nel privato“. Altri partecipanti rispondono invece sulla politica in queste feste: “Non siamo contro il governo, ma non ci piace la strada repressiva che sta prendendo“.

RAVE PARTY MODENA, CENTINAIA GLI INDAGATI

Alla quale plaude invece Matteo Salvini. Il leader della Lega ha infatti postato sul proprio profilo Facebook la diretta dello sgombero. Commentandolo poi con evidente soddisfazione: “Sgombero e sequestri al rave party a Modena. Pugno duro contro droga, insicurezza e illegalità. E’ finita la pacchia“. Al momento pattuglie territoriali, unità cinofile anti droga e Polizia Stradale stanno procedendo all’identificazione dei raver e al controllo dei mezzi con cui sono arrivati nella zona. Circa 660 di essi sarebbero già finiti sotto la lente degli inquirenti.

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