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Re Carlo e la Tuscia, un lungo rapporto di amicizia

 La visita di Carlo d'Inghilterra nel 1993

“Penso che la città di Viterbo abbia motivo di profonda gratitudine nei confronti di Carlo d’Inghilterra”. Giuseppe Fioroni, sindaco dal 1989 al 1995, nel giorno in cui l’ex principe di Galles diventa monarca della Gran Bretagna dopo il decesso della regina Eisabetta II, torna con la mente a 31 anni fa, quando il futuro re visitò Villa Lante a Bagnaia. E propone che il Consiglio comunale prenda l’iniziativa di conferirgli la cittadinanza benemerita. 

Cosa spinse Carlo, nel 1991, a pilotare personalmente uno dei jet della flotta reale per venire nell’Alto Lazio? Fu la sua passione per l’architettura, coltivata fin dai temi della sua frequentazione del Trinity College di Cambridge. Un anno prima della sua visita, Carlo aveva istituito una scuola di architettura civile, e scelse come sede dell’istituto proprio la villa cinquecentesca. “Scegliemmo insieme a lui Villa Lante – ricorda Fioroni – perché ha uno dei più bei giardini all’italiana. Risistemammo la vecchia limonaia, che Carlo utilizzò per il lavoro e il riposo”.

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Il sindaco rimase colpito dalla sensibilità del principe per gli aspetti storici, artistici e culturali di Viterbo. E ricorda “l’attenzione al recupero di un nuovo umanesimo, che per lui era essenzialmente tutela e rispetto del creato. Di Viterbo apprezzava l’ambiente, era attratto dai centri storici della Tuscia, visto come opportunità di riscoprire la cultura del vicinato e della piazza. Sottolineava come l’insieme urbano non desse la sensazione di tante singolarità quanto piuttosto un ambiente dove ci si conosceva e si condivideva”.

Ospite della prefettura, asssitette al Trasporto della macchina di Santa Rosa. Vide il campanile portato da cento cavalieri vestititi di bianco e ne rimase affascinato. “Era un conversatore affabile – ricorda ancora Fioroni – . Non faceva pesare ai suoi interlocutori ciò che rappresentata. Somiglia in questo a sua madre”.

Oggi, secondo l’ex sindaco, “ci sono opportunità per riprendere il percorso che avviammo allora”.

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