ROMA – Conquista tutti, in campo e fuori, senza portarsi dietro il curriculum. “Pedro Pedro Pe”, come la celebre canzone. Che festa per lo spagnolo. Due volte e mezzo il suo nome, sembra la situazione contrattuale: la Lazio è pronta all’assalto per garantirsi la sua terza stagione. L’ex Barcellona è stato il mattatore della cena di Natale: microfono in mano e via alla musica, ha fatto scatenare tutti con il brano della Carrà. Sorriso sgargiante, se la canta e se la suona senza la fretta di decidere il futuro. Lotito e Tare, pienamente convinti delle sue qualità anche a 35 anni, tentano di blindarlo a gennaio chiudendo l’accordo per il prolungamento. Pedro, acclamato da compagni e tifosi, predica calma e vorrebbe aspettare almeno fi no a febbraio. A Roma si trova a meraviglia, ha attraversato il Tevere e ritrovato la serenità insieme a un ruolo di primo piano.
Pedro, la forma
L’impatto sulle partite, dall’inizio o in corsa, è stato costante quando è riuscito a mettere da parte i problemi fisici, quasi sempre al polpaccio o alle caviglie. La sosta invernale lo sta rigenerando, medita una seconda parte di campionato da protagonista, alla Serie A si aggiungeranno la Coppa Italia e la Conference League. Pedro, da agosto a novembre, è stato frenato dagli infortuni. Non è riuscito a dare il meglio, sperava di incidere di più. Ha saltato 3 partite tra campionato ed Europa League. Lo stato di forma non perfetto, insieme al rendimento-super di Felipe Anderson e Zaccagni, ha comunque ridotto il suo minutaggio e le gare da titolare: 8 sulle 18 presenze fin qui collezionate. Il conteggio si è fermato a 4 gol complessivi (divisi equamente) contando le due competizioni.
Lazio, l’augurio
Campione pluripremiato, una bacheca che fa paura. Averlo in rosa può fare la differenza a prescindere dalle reti o dallo spazio trovato. Lo stop per il Mondiale in Qatar potrebbe fargli comodo per una ripartenza sprint. È sembrato in condizione durante la preparazione-bis, non ha saltato una seduta e giocato entrambe le amichevoli da titolare siglando uno dei gol nella sfida di venerdì con l’Hatayspor. La Lazio cerca di accelerare i tempi e spingerlo ad accettare un altro anno nella Capitale. Ci sono gli aspetti familiari, oltre a quelli calcistici.
Pedro, l’obiettivo della Lazio
La dirigenza biancoceleste vuole strappare il suo sì a breve. Gli vengono riconosciute doti top e professionalità. Un esempio per l’intero spogliatoio. Umiltà massima, ogni allenamento svolto con furore, neanche fosse un baby che deve sgomitare per spingere Sarri a sceglierlo. Il rush finale per il rinnovo è dietro l’angolo. Nel giro di due mesi si capirà se la canzone si trasformerà in “Pedro Pedro Pedro”: tre volte il suo nome per tre anni di un campione con la voglia di un ragazzino.