
“Ora abbiamo l’esigenza di trovare una sistemazione agli ospiti e quella di tutelare i posti di lavoro. Poi però bisognerà avere delle spiegazioni dalla Regione”. Il sindaco Luca Profili non fa tanti giri di parole affrontando lo spinoso tema della chiusura della casa di riposo San Raffaele Arcangelo disposta nei giorni scorsi dal dottor Diego Centi, titolare delle funzioni di responsabile del settore servizio alla persona dopo che in Comune erano arrivate due verbali del Nucleo antisofisticazione dei carabinieri (Nas) e una relazione della Asl.
I militari hanno rilevato stanze con troppi letti, infermeria non a norma (senza, lettino, bilancia e lavandino) e documentazione carente. Inoltre è stata contestata l’assenza dell’assistente sociale e dell’educatore. Inoltre dal Comune hanno rilevato che l’autorizzazione provvisoria per il funzionamento della casa di riposo era scaduta dal maggio del 2021. “L’ordinanza di chiusura è stata inevitabile”, spiega il sindaco.
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Ma cosa succede ora? Partendo dagli ospiti è stato dato un termine di 90 giorni per trovare una sistemazione alternativa per i circa 30 ospiti. “Già questa settimana organizzerò un incontro con i parenti e il commissario dell’Aps per valutare il trasferimento in strutture del comprensorio, ma non sarà facile. Infatti l’ente regionale che si occupa della struttura – l’Asp Tuscia appunto – è guidata e gestita solo da un commissario (Giuseppe Fraticello) che ovviamente è gravato da numerose incombenze, per questo sarebbe opportuno avere in fretta una governance regolare, con un Cda e un presidente titolare. Ma la Regione per adesso ha preferito far rimanere così la situazione”.
Ed è proprio dalla Regione il primo cittadino, superata la prima fase dell’emergenza, è intenzionato a rivolgersi per capire alcuni aspetti di questa vicenda. “Va capito e spiegato perché finora non sono stati messi in campo gli interventi strutturali necessari a risolvere le carenze che sono state riscontrate dal Nas. Inoltre serve una tempistica per la nomina dei vertici dell’Asp, non si può continuare con la situazione attuale”.
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Ma c’è anche un altro punto sul quale Profili vuole accendere un faro: i dipendenti della struttura. “Non ci sono numeri precisi perché la gestione è appunto dell’Asp che ha altre strutture, ma più o meno parliamo di una decina di persone che devono aver risposte chiare rassicuranti sul loro futuro. Questa non è la prima crisi che affronta la casa di riposo, come Comune non abbiamo mai fatto mancare il nostro supporto. E anche oggi siamo vicini agli ospiti, ai parenti e ai lavoratori per risolvere in fretta l’emergenza”.