Aveva iniziato a recuperare i vecchi debiti e con quei soldi voleva trasferirsi con la figlia a Tenerife. Ma qualcuno la pensava diversamente e la mattina del 7 agosto lo ha freddato con 6 colpi d’arma da fuoco nelle campagne di Soriano nel Cimino. E’ quanto emerge dalle carte dell’indagine sull’omicidio di Salvatore Bramucci, il 58enne, con precedenti per usura ucciso a 50 metri dalla sua abitazione. Le indagini coordinate dal pm Massimiliano Siddi e affidate ai carabinieri sono arrivate a una svolta e la mattina di martedì – la notizia è stata diffusa solo ieri mattina – i militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due 48enni residenti tra Roma e Guidonia Montecelio: Tonino Bacci e Lucio La Pietra. Secondo gli investigatori facevano parte del comando che è entrato in azione la mattina del 7 agosto in Contrada Madonna di Loreto insieme a un complice non ancora identificato. Ci sono anche altre tre persone, indagate a piede libero, che sempre tra martedì e ieri hanno subito delle perquisizioni domiciliari.
Le prime risultanze delle indagini hanno spinto la Procura a chiedere l’arresto e il gip Rita Cialoni ha firmato l’ordinanza che è stata eseguita martedì mattina. L’interrogatorio di garanzia per i due arrestati – che da quello che sembra non avevano dei rapporti diretti con la vittima – è in programma questa mattina a Mammagialla. Carabinieri e Procura parlano di rapporti di conoscenza con la rete “relazionale” della vittima.
Video su questo argomentoOmicidio Salvatore Bramucci. Operazione dei carabinieri: arrestate due persone
Nelle carte dell’inchiesta infatti emergerebbero dei contatti telefonici tra uno degli arrestati e una persona vicina a Bramucci, che aveva avuto tuttavia dei conflitti con lui in passato.
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“Un agguato premeditato”. I sicari a Soriano già il 4 agosto